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(traduzione di Aki IW0BWZ)
Vedere anche: Ascolto
dei palloni-sonda meteo - Le
stazioni di radiosondaggio in Italia - Lista
delle stazioni europee - Bande Radiosonde
- interferenze -
Bande di frequenze assegnate
al radiosondaggio
L'ITU (Union Internationale des Télécommunications)
ha attribuito al servizio meteorologico di radiosondaggio le bande
di frequenze sotto indicate:
400,15 a 406 MHz: la più utilizzata, apparentemente condivisa
con altri servizi poiché i segnali non afferenti alle RS
sono numerosi. Per il radiosondaggio, il segmento da 400,15 a
402,0 sarebbe in statuto di servizio secondario mentre il segmento
402-404 sarebbe in statuto di servizio primario.
1668,4 a 1700 MHz: ancora poco utilizzata (in Europa, qualche
caso isolato in Slovenia, Repubblica Ceca, Danimarca) ma gli USA,
l'Egitto, il Giappone utilizzano soltanto RS su 1680 MHz.
35,2 a 36 GHz: a priori questa banda non è utilizzata per
il radiosondaggio.
Ripartizione delle frequenze
All'interno dei limiti di 400,15-406 MHz può esistere un
piano di banda e di ripartizione delle frequenze, in Paesi specifici.
Questo sembra essere il caso della Germania. La difficoltà
di fissare una frequenza sui vecchi modelli di radiosonda rende
difficile la ripartizione delle frequenze, anche perché
alcuni modelli possono derivare di varie centinaia di KHz durante
un volo. I centri di radiosondaggio che usano le radiosonde numeriche
rilevano la posizione con GPS, così come le RS92SGP possono
scegliere una frequenza e arrangiarsi con i centri vicini per
evitare interferenze ma è frequente il ritrovamento di
due RS sulla medesima frequenza (Bordeaux e Brest su 404.0 MHz,
per esempio).
Quando si è abituati ad ascoltare una RS su una frequenza
particolare ed essa diviene di colpo introvabile, è opportuno
esplorare la banda per provare a trovarla. Non è raro constatare
cambi di frequenza, provvisori o meno, di uno o due MHz interi.
Questo può essere dovuto alla regola che consiste nell'utilizzare
una frequenza diversa , durante un secondo lancio, se il primo
è fallito (difetto di telemisura, per esempio). Un altro
caso: l'uso, da parte di uno stesso centro meteo, di due frequenze
distinte per effettuare due radiosondaggi simultanei, l'uno essendo
destinato alle misure abituali e l'altro a misure particolari.
(ozono, prove...).
Oscillatori liberi
Nelle radiosonde in cui il trasmettitore è pilotato da
un oscillatore libero, la frequenza è stabilita da un circuito
LC. Le radiosonde Meteolabor utilizzate in Svizzera possono derivare
di svariate centinaia di kilohertz (vedere Meteolabor
SRS400W).
La RS92KL, in cui l'oscillatore è basato sullo stesso principio,
deriva ugualmente ma in misura minore.
La banda passante occupata da queste radiosonde "analogiche"
è larga (svariate decine di kHz). Non si può dunque
facilmente parlare di una frequenza d'emissione precisa. Il pregio
è che si trova facilmente il segnale esplorando la banda;
il difetto è che lo si perde quando la RS tocca brutalmente
il suolo.
I centri di radiosondaggio che usano questo genere di radiosonde
si sforzano di regolarne la frequenza in una porzione di banda
diversa da quella dei centri vicini per evitare eventuali interferenze.
Il rischio è basso poiché i centri sono generalmente
abbastanza lontani l'un l'altro. (v. mappa
dei centri europei).
L'istogramma qui sotto rappresenta la distribuzione delle frequenze
utilizzate dalle RS92KL del centro di Nancy su una sessantina
di lanci.
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| Parte oscillatrice d'una RS92KL. Il condensatore regolabile C è utilizzato per regolare la frequenza | Ripartizione delle frequenze utilizzate da Nancy |
Le radiosonde a modulazione numerica
come la RS92SGP o la MODEM
M2K2 sono equipaggiate con
un trasmettitore a sintesi di frequenza. La frequenza di trasmisssione
è molto stabile poiché il sintetizzatore si aggancia
ad una base tempi a quarzo. Il principio del sintetizzatore permette
di scegliere una frequenza precisa, ciò che spiega perché
le radiosonde lanciate da un centro di radiosondaggio munito di
questo tipo di materiale si ritrovino quasi sempre sulla stessa
frequenza. L'ascoltatore può, altresì, identificare
facilmente una RS e se succede che due radiosonde siano sulla
stessa frequenza basta girare l'antenna direttiva per fugare ogni
dubbio. Allo stesso modo, è pratico sorvegliare una frequenza
per osservare la comparsa d'una RS non identificata e tentare
rapidamente un ritrovamento radiogoniometrico o una decodifica.
All'impatto, la frequenza di queste RS non cambia; nella caccia
si può, senza troppi rischi, continuare l'ascolto muovendosi
senza essere obbligati ad esplorare la banda. La banda occupata
da una RS92SGP o da una M2K2 è molto stretta: una decina
di kilohertz, con una buona purezza spettrale come si può
constatare sulla figura a lato, rilevata all'analizzatore di spettro.
Le interferenze sono rare. La RS92AGP
occupa una banda un po' più larga.